Bonus facciata condomini: in cosa consiste?

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Da alcuni anni a questa parte, tutti quei soggetti che decidono di voler ristrutturare la facciata dalla propria abitazione possono godere di alcune importanti agevolazioni fiscali, indipendentemente dal fatto che vivano in una singola abitazione piuttosto che in un condominio. L’avvento della pandemia, oltretutto, non ha fatto altro che rendere ancora più conveniente ristrutturare il proprio complesso abitativo, con una serie di vantaggi racchiusi nel cosiddetto “eco-bonus”.

Tra queste misure rientra, a tutti gli effetti, il bonus per la facciata dei condomini, un’ottima opportunità per dare nuovo smalto, dal punto di vista estetico, al complesso residenziale dove si vive, fornendo un biglietto da visita decisamente più bello da chi lo ammira dall’esterno. Che ci si affidi ad una ditta di ristrutturazione facciate Parma piuttosto che ad un’altra presente lungo lo Stivale, è utile essere al corrente che si possono detrarre fino al 90% delle spese sostenute per il rifacimento delle spese condominiali.

Bonus facciata: non esiste alcun limite di somma detraibile

Questa agevolazione riguarda una vasta e ampia gamma di lavori di restauro e recupero degli edifici già esistenti, ivi inclusi anche quelli strumentali. È assolutamente importante essere al corrente, inoltre, che la legge non prevede alcun limite di spesa: si può portare in detrazione, di conseguenza, qualsiasi cifra. Inutile negare come questo aspetto sia di forte presa per tutti i cittadini, che in questo periodo stanno facendo ricorso al bonus facciate in maniera piuttosto significativa.

Andremo ora ad analizzare come funziona il bonus facciate e quali sono i requisiti necessari per poterlo richiedere. Questa detrazione può essere richiesta da qualunque soggetto, indipendentemente dal fatto che sia l’inquilino piuttosto che il proprietario, piuttosto che una persona fisica o giuridica. Anche i soggetti non residenti sul territorio italiano possono richiedere questa agevolazione per i lavori di rifacimento eseguiti su un immobile di loro proprietà.

In alcuni casi, oltretutto, i condomini possono finanziare le spese di rifacimento (parzialmente o integralmente) con alcuni cartelloni pubblicitari. È il caso, ad esempio, di quegli immobili posti nelle vie di maggiore scorrimento delle grandi città, dove capita, non di rado, di ammirare qualche cartellone promozionale che copre la facciata dello stabile oggetto dei lavori di ristrutturazione.

È possibile richiedere la detrazione per tutti i lavori eseguiti sulla parte frontale, anteriore, principale e su tutti i lati dello stabile ricompresi nel perimetro esterno dello stabile. Questi edifici, come previsto dal Decreto Ministeriale 1444 del 1968, devono essere collocati nelle zone A e B, ovvero centri storici ed aree totalmente o parzialmente edificate.

I documenti da presentare per ottenere il bonus

Una volta ottenuto il “placet”, la domanda che tutti si pongono è:”in che modo, concretamente, otterrò questa agevolazione fiscale?”. La detrazione è distribuita in dieci quote costanti annuali, sempre del medesimo importo, da far valere nella dichiarazione relativa al periodo d’imposta in corso fino al 31 dicembre e nei successivi nove periodi d’imposta. 

L’inoltro della richiesta può essere compiuto da uno dei seguenti soggetti: un condomino nominato dalla maggior parte degli inquilini presenti nello stabile oppure l’amministratore del condominio, figura, quest’ultima, che viene nominata nella maggior parte dei casi per quanto riguarda i lavori di ristrutturazione facciata dei condomini, in virtù, nella maggior parte dei casi, di conoscenze specifiche decisamente superiori rispetto a quelle di un soggetto privato.

Tutti i documenti riguardanti la richiesta del “bonus facciate” devono essere presentati in originale: è buona norma, di conseguenza, conservarli adeguatamente per poi essere presentati nel momento in cui verrà inoltrata la richiesta. Quelli richiesti spaziano delle fatture attestanti i lavori eseguiti, i bonifici bancari che testimoniano l’avvenuto pagamento, delibera assembleare e al consenso ai lavori rilasciato dal titolare dell’immobile.